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Domenica 30 maggio 2010


Non scrivo da molto tempo. Ho vissuto un mese in una specie di limbo. La figlia della mia migliore amica, quella che è più di una sorella, quella che ascolta sempre e non giudica mai, quella che è come miele sulle mie ferite, era molto ammalata. Alla fine praticamente.
Aveva solo 25 anni e ieri l'urna con le sue ceneri è stata posta in un cimitero di paese, tra marmi e scuri cipressi.
Per un mese, ogni volta che il telefono squillava o mi annunciava un sms, temevo fosse quello terribile. E poi è arrivato domenica scorsa: "Elena non c'è più". Penso che per una madre sia la cosa più difficile da dire. Mi ha detto che ha iniziato a battere i denti e se ne è rotta uno.
Ora si sente vuota, come un involucro senza contenuto... E come darle torto..
Vorrei dirle parole consolatorie, lenire un poco il suo dolore, ma non esistono. La perdita di un figlio è contro natura, è inconcepibile.
Anch'io ho una figlia, e man mano che gli anni passavano, raggiungevamo le stesse mete... Ha cambiato i dentini.. Ha iniziato la scuola.... Le Medie.... Il Liceo... L'università...La Laurea..
Ho 2 fotografie della sua Laurea, con l'alloro tra i capelli, e tra le mani la Tesi, rilegata in rosso e una bottiglia di spumante... La felicità negli occhi azzurrissimi.
Ed ora non c'è più. O meglio, è dentro di noi, nei nostri pensieri e nei nostri cuori.
Ieri pomeriggio, dopo la sepoltura, ero seduta sotto dei pini, con la mia amica, ed una bellissima grossa farfalla arancio e marrone volteggiava intorno a noi.. si è posata su una mia spalla, sui capelli della mia amica... Mai vista una farfalla così socievole....Per un attimo ho pensato che fosse Elena, ormai libera dalla malattia, che volava felice nel cielo e ci diceva che era comunque con noi..per strapparci un sorriso.