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Lunedì 28 Novembre 2011
Serata casalinga, con il lavoro a maglia e la tv.
Ho guardato fuori: il freddo si vede, è tangibile.
Il cielo è scurissimo, senza luna nè stelle, pare soffice, ovattato... Come un velluto imbottito.
Serata a pensare, a cercare il bandolo di una matassa intricata, a sforzarsi di trovare una risposta.... A far sì che la decisione presa sia quella migliore per me...
Ma poi perchè mi si devono dare degli ultimatum?... Perchè devo decidere ora quello che non so, perchè riguarda domani?...
Detesto sentirmi vessata, oppressa. Sentire il fiato sul collo di chi esige risposte...
Ma come faccio a darle se non è tutto chiaro neppure a me stessa?
Vorrei essere lasciata vivere liberamente, con leggerezza...
Il che non significa in modo vano o sciocco...
Ma con la consapevolezza di voler vivere il presente per quello che è, traendone il meglio possibile, senza dover ipotecare il futuro... Futuro in cui non so come sarò, cosa vorrò...
Non ho più l'età in cui pensi cerco un lavoro, cerco una casa, faccio famiglia, bambini...
Già dato, già fatto tutto.
Ora se la buona sorte mi accompagna, dandomi salute ed energie, vorrei godere ogni giorno per quello che mi dà.
Assaporare gli eventi, i momenti anche di poca importanza, ma che vivo. Con semplicità e schiettezza, ma come sempre con coerenza e senza ipocrisie nè secondi fini...
Mi sto facendo tutto un discorso... Forse non è ben chiaro ciò che penso e sento..
Nella mente c'è tutta una confusione, un "ris e fasò", (riso e fagioli), come diciamo qui.
Ma forse la risposta è già chiara nella mia mente ma non ce la fa a venire fuori, a crearsi un passaggio in questa testa dura...
Forse la risposta sarà un no.... Non sono innamorata !
Ma è brutto da dire, è brutto ferire una persona sincera e spontanea... E se poi capirò di aver fatto la scelta sbagliata?! Se capirò che era l'ultima chance per non essere SOLA ?
........Anche questa volta seguirò il cuore, ho sempre fatto così, sono fatta così. E' come un binario da cui non si scappa, come un porto, il solito porto, a cui arrivo anche dopo giri lunghissimi.
Buona vita.

Giovedì 17 Novembre 2011
Discussione tra amiche.
Argomento? Facile, la coppia.
Tempo fa, parlavo con una amica psicoterapeuta sulla solitudine di tante cinquantenni, carine, solari, vitali, curiose, mediamente colte, autosufficenti, il tutto conquistato con fatica... Che poi si ritrovano sempre sole.
A tavola hanno di fronte solo la tv, di fianco nel letto un cuscino sempre vuoto.
Al che mi espose il suo pensiero.
A cinquant'anni una donna sola deve decidere se vuole divertirsi o costruire.
Nel primo caso, può accettare la corte del trentacinquenne, carino e gentile, ben conscia che sta vivendo una avventura e che si sta creando un bel ricordo.
Se viceversa intende "costruire ", deve piuttosto accettare la corte di un coetaneo e vedere cosa ha in comune con questo uomo, se ci sono hobby, modi di trascorrere il tempo, luoghi da visitare che piacciono a tutti e due, se la visione della vita è più o meno simile...
E l'attrazione ? La passione? Un pò di fiammella amorosa?
Eh carina, non si può avere tutto dalla vita, e men che meno a questa età. E' già un miracolo trovare qualcuno che si interessi a te!
Quindi, pur di non stare sola bisogna accontentarsi...
Da questo pensiero è nata una discussione con una amica, ed abbiamo cercato di sviscerare l'argomento. Credo che il problema sia senza soluzione. (Soffio aiutaci tu!!!!)
Allora, se sei stanca di essere sola nello specchio del bar quando entri per un caffè, di andare al cinema sola al primo spettacolo, di guidare sempre tu quando ti sposti con l'auto, di commentare tra te e te a sera l'andamento della giornata, di condividere le serate con un pesce rosso, di vedere che il tuo cuscino si infossa e quello di fianco è soffice come una nuvola, se mangi sempre le stesse cose perchè cucinare per uno è deprimente, se se se... Allora scendi a tutta una serie di compromessi, non cerchi il top, che tanto non troverai mai, e scendi oltre al podio e cerchi tra i premi di consolazione.
Ma è giusto questo? E' giusto iniziare una storia con un uomo con queste fragili basi?
Magari piacciono gli stessi ristoranti, gli stessi film e mercatini, ma ogni volta che esprime una idea o un concetto, se noi la pensiamo diversamente, che si fa? Si sbandiera la propria convinzione creando ogno volta un combattimento, o si tace mortificando il proprio essere?
E la fisicità, il sesso... che si fa?
Se non c'è attrazione si subisce... si evita... che si fa?
Ma è giusto tutto questo? Ma non è anche umiliante per l'ignaro poveretto, buono e sensibile ma del tutto inadatto a noi?
O non sarà che a furia di stare sole, di dover farci forza per tirare avanti, siamo diventate troppo dure, troppo selettive?!
Siamo oberate di cose da fare, lavoro e casa, ma anche di cose piacevoli, che riempiono il tempo, che ci gratificano e consolano...
Perchè allora quando si vede una coppia per mano ci prende una piccola stretta al cuore?
Perchè vediamo spesso il nostro futuro come una sequela interminabile di giorni in solitudine???
Ma allora è proprio vero che si è completi solo in coppia?
Sono graditi pensieri e opinioni a riguardo.

Sabato 5 Novembre 2011
E' notte da tempo ormai: giornate cortissime.
Fuori piove e piove, ma tranquillo, piano. L'acqua che non è caduta negli ultimi mesi, arriva tutta in pochi giorni.
Sono entrata in casa ieri verso le 17.30 e non ne sono più uscita.
Avevo un bel programmino.
Volevo andare a Torino, giro in centro, vetrine, un pò di shopping, un bar con storia, così tranquillamente sola tra tanta gente...
Ma il maltempo mi ha dissuasa. E' tremendo quando cade l'acqua dall'ombrello di un passante giù nel collo; si insinua gelida e scende verso la spalla...
Così sono stata a casa. E mentre c'ero, per farmi ulteriore male, ho optato per le pulizie.
Ma quanta polvere si annida tra i mobili di casa? Praticamente viviamo come alieni tra colonie, eserciti di acari. Ed è un lavoro eterno, senza fine. Ora che lavoro a tempo pieno, non mi rimane che il fine settimana per fare la casalinga, o meglio, la donna delle pulizie, con tanto rispetto per le suddette.
Pavimenti, termosifoni, bagno, sala, ingresso...
Poi ho smesso. Il resto lo lascio per un altro giorno.... Tutto il divertimento in una sola giornata?! Giammai.
Dovevo anche uscire per una pizza con un amico ma ho disdetto. Non mi andava di stare fuori casa. Succede.
Me ne sto qui nella mia cuccia, al calduccio, e il mondo fuori.
E poi mi lamento che sono sempre sola, sempre a casa... Stasera non mi andava. Avevo voglia di tempi lunghi, di ritmi lenti, di raggomitolarmi su me stessa.
Ho cenato ed ho aperto una bottiglia di ottima Barbera: mi ha scaldato le guance e il cuore. Per stasera mi basta così.
E poi, riguardo alla pizza di stasera, l'invito era diventato troppo insistente. Quando avevo obiettato che le strade erano piene d'acqua, che si poteva rimandare, tanto mica scappiamo, ho sentito che non sarebbe stato accettato un mio no, uno scombussolamento a piani e programmi fatti . Se c'è una cosa che proprio non sopporto è quando si cerca di costringermi a fare qualcosa: fuggo di gran carriera.
E così sono qui e pare che alla tv, come troppo spesso, non ci sarà un solo programma che mi piacerebbe vedere.
Opterò per i cartoni animati. Cartoni animati ed uncinetto. Lo so, visto da fuori è un bel misero sabato sera... Ma oggi basta per farmi sentire bene, serena, in pace.
E non è poco.

Martedì 1° Novembre 2011
Ho saputo che non si riesce ad entrare nel mio post precedente per lasciare un commento. Che sarà successo ancora? Non lo so.
Vediamo se con questo post le cose ritornano a funzionare.
Domani è il 2 novembre, ed anche Ognissanti è passato.
Le visite ai Cimiteri l'ho fatta domenica ed oggi non ho messo il naso fuori dalla porta.
In giornate come queste si incontrano persone che non si vedevano da un sacco di tempo, e tutti a chiacchierare, a ficcanasare..... Mi dà fastidio.
Vado al Cimitero per ricordare, se mai ci fosse bisogno di un luogo apposito, le persone a me care che non ci sono più.
E' l'unico modo che ancora ho per "andare a trovare" i miei genitori, ed ho bisogno, di silenzio, di intimità.
Cerco di andarci a piedi, o di parcheggiare lontano.
Camminando in viali di alberi antichi, mi pare di creare un distacco tra la vita frenetica di ogni giorno e la pace dei defunti. Come una zona di decantazione, un modo per sentirmi più a contatto con loro.
Ora è presto, ma penso che andrò a letto a leggere un pò.
Sto vivendo un momento strano, come dentro una bolla, come se non riuscissi a decidere nulla, come se andassi avanti a spinte e scossoni che arrivano dall'esterno.
Spero di recuperare preso l'energia necessaria per prendere decisioni, per sentirmi protagonista della mia vita e non spettatrice che si guarda vivere.