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Domenica 31 ottobre 2010





Cosa sono queste? Sono pere nashi, pere asiatiche. Carine vero? E sono pure buone: acquose, succose..strane.

Non le conoscevo proprio e le ho trovate ieri a Mondovì, ad una rassegna sul cibo locale "Peccati di gola...peccato perderseli".


Infatti ieri pomeriggio con la mia figliola siamo andate colà. Mai stata ed ho scoperto che è su due livelli: una parte di città a valle e una parte in cime ad un colle. Belle case antiche in entrambi i borghi, peccato il buio che è arrivato presto, la pioggia, il freddo... Ma ci voglio proprio ritornare.

Comunque c'era questa manifestazione sfiziosa, scoperta arrivando là, e quindi non ce la volevamo mica perdere... Ma come si raggiungeva il colle?? Con la FUNICOLARE !!

E così, sedute nel vagoncino a guardare le foglie ingiallite e lucenti di pioggia, e intanto si saliva. Bellissimo.

E poi solita kermesse: formaggi d'alpeggio stagionati nel fieno, nel vino, nelle vinacce; salumi e salsicce; raviolini ripieni di ogni cosa, anche carciofi; verdura; mele profumate; vini ; paste di meliga e cioccolato cioccolato...
Abbiamo quindi trovato questa varietà di pere che sembra si sia ben acclimatata nel cuneese, per la gioia nostra e del suo produttore.
Così è trascorso il pomeriggio, in modo carino, anche se al ritorno ho trovato pure la nebbia.
Ho una vita monotona, un pò solitaria, niente compagno, e allora cerco di ritagliarmi dei bei momenti, se possibile con mia figlia, altrimenti anche da sola: tutto serve contro la depressione.





Venerdì 29 ottobre 2010



Evviva, ho finito, lavato e stirato lo scialle MEA!!
Il primo scialle della mia vita e ne sono orgogliosa.
Se lo guardo non mi capacito di averlo sferruzzato io, senza errori, o almeno così pare. E di questo devo ringraziare Emma che ha tenuto il corso a Manualmente 2010.
Questo è l'unico punto a favore in una giornata bella atmosfericamente, ma che mi trova "stonata". E' uno di quei giorni in cui non ho voglia di fare nulla, nè le cose necessarie nè quelle ludiche.
" E' uno di quei giorni che ti prende la malinconia e fino a sera non ti lascia più..." Sì, va bene, ma poi stasera che sarà pure peggio, cosa farò?!
Ora ci sono 3 giorni di vacanza, non vorrei sprecarli, ma sono sulla buona strada per vagare per la casa senza costrutto, apaticamente...
Chissà, magari il corpo e anche la mente hanno bisogno di questi momenti di stand-by per ricaricarsi. Lo spero proprio, perchè così non sto mica bene...

SABATO 23 OTTOBRE 2010
Ieri ho fatto una crostata.
Quando mi prende questa voglia, la devo esaudire. Ma non tanto il desiderio di mangiarla, quanto quello di prepararala; di impastare la pasta frolla, di stendere la marmellata, di
rifinirla con fiori e cuori tagliati nella pasta con gli stampini dei biscotti, oppure di fare la classica grata. Ieri è venuta molto buona, con la marmellata di fichi che avevo fatto l'estate appena trascorsa.

Gran cosa il cibo. Dotato di un grande potere consolatorio. E poi la soddisfazione di cucinare quel certo piatto, la ricerca di un certo ingrediente sano e antico.

Anche oggi, combinazione, il cibo è stato protagonista.

Mia figlia ha suggerito di fare la polenta per pranzo, fuori era freddo e pareva proprio la giornata giusta. E polenta sia. Ma non istantanea: abbiamo girato a turno per 40 minuti buoni. E poi, giallissima e fumante, l'abbiamo accompagnata a gorgonzola, burro, e anche latte. Mi pareva di tornare bambina, quando mia nonna cuoceva la polenta su una stufa a legna, e le venivano le guance rosse per il gran caldo e la fatica. Ma non l'ho mai vista sudata. La sua pelle era sempre vellutata ed asciutta. Nonna Cate!

Dopo pranzo giretto in una città qui vicina. Gironzolavamo senza costrutto, solo per trascorrere il pomeriggio. Ma c'erano diverse drogherie, sopravvissute ai grandi centri commerciali, e lì abbiamo preso dei funghi secchi. Un bel sacchetto, l'inverno è lungo.... Con le tagliatelle è sempre un gran bel mangiare...

E poi c'erano vari banchetti di diverse regioni italiane: lo speck tirolese, olive ed olio liguri, pecorino sardo, mozzarelle e caciotte campane, taralli pugliesi....

Abbiamo preso i taralli, cotti nel forno a legna, una bontà.

E poi iniziavamo ad avere freddo, dovevamo rifocillarci. Bene, sosta in un bar che io adoro. L'arredamento è singolare. I mobili sono simili a grossi comò verniciati in oro scuro, quasi bronzo. Alle pareti grandi e vecchi specchi, un pò macchiati dal tempo. Le sedie hanno il sedile imbottito, rivestito di tessuto, ornato di nappine e frange, ma tutte in tessuti diversi. Non ci sono 2 sedie uguali.

E lì pausa cioccolata. Calda, densa. avvolgente....Man mano che le papille se ne impossessano, il cervello riceve segnali benevoli, il mondo è meno brutto, la fronte si distende e il sorriso è più facile. Era una classica cioccolata calda, molto buona. Quando me la preparo a casa, per il massimo della goduria, aggiungo un pizzico di peperoncino... E lì capisco i Maya, la bevanda degli Dei, le visioni...

Amo il cibo, la cosa fatta bene. Non è necessario che sia sofisticato o complesso. Basta una bella pasta e fagioli, una vellutata di zucca con un centro di formaggio cremoso... Cibi cercati e cucinati con amore.




Domenica 17 0tt0bre 2010




E' domenica ormai. Ci sono scivolata dopo un sabato sofferto.


Fuori il tempo era come piace a me: autunnale con tutti i crismi, nebbiolina, pioggia, tristezza.


Ma la tristezza l'ho nel cuore. L'uccellino che vive con me, quella dolce fanciulla dai begli occhi azzurri sta per lasciare il nido?


Lo so, ha 24 anni, deve fare la sua vita, non può stare con la mamma per sempre, è giusto che faccia le sue scelte, che segua la sua strada.... Tutte cose che mi ripeto e mi paiono giuste e logiche. Ma dirle è una cosa, viverle è diverso.


La mia tristezza è composta da tante sfaccettature.

Timore che le possa succedere qualcosa di male, lontano dalla mia ala, timore che possa soffrire.

Tristezza infinita perchè io resterò totalmente sola e quando dico totalmente, è proprio un deserto.

Ma soprattutto ho come una specie di rammarico per tutte le cose che potevo fare con lei e non ho fatto, per un dolce che non le ho preparato, per un mio dolore o irritazione che ho scaricato sulle sue spalle di bambina.


Ma la vita corre, un giorno dopo l'altro me la sono trovata adulta, con scelte che deve compiere e nuovi percorsi da intraprendere...


Stasera i miei occhi piangono, il cuore è dolente, pesante.

Domani spero andrà meglio.

Forse dovrei focalizzarmi su tutti i momenti bellissimi che abbiamo condiviso...le vacanze al mare, la settimana a Parigi, le soste nei bar carini per una cioccolata e un pasticcino, le risate quando cuciniamo insieme, le spedizioni in città per shopping o anche solo per un museo o per guardare a naso in su vecchi palazzi con abbaini, i nostri abbracci, il mio naso nel suo collo per carpire quel profumo così buono, e quando le dico che le voglio bene..e lei anch'io.


E poi mica andrà a Tonga! Ma forse non è tanto la distanza, quanto il significato che la cosa racchiude in sè. E' come un passaggio.

Quando vedo mamme con i bimbi piccoli, dico sempre loro di goderseli, che il tempo vola e poi sono grandi e i rapporti sono diversi. Sono contenta di aver scelto a suo tempo il lavoro part-time, per essere più presente. Il mio lavoro me l'ha permesso, anche se ogni scelta ha il suo prezzo, ma il tempo dedicato ai figli non ha prezzo. Anzi, E' UN REGALO.

Venerdi' 15 ottobre 2010


E' notte ormai. La giornata è trascorsa.

Ho notato una cosa: sia stamattina che stasera ho osservato con attenzione il cielo. Come mai? Non trovo più risposte sulla terra e le cerco lassù?!

Stamane era bigio, non nuvoloso, ma cupo. Una leggera foschia era nell'aria e la nebbia avvolgeva gli alberi come sottile zucchero filato. Le foglie erano indistinguibili, l'umidità tangibile.

E poi, a mezzo cielo, il sole. Una palla luminosa, perfettamente tonda, color giallo chiaro un pò rosato, madreperlacea. Era un tondo irreale, un sole autunnale. Lontano il suo dardeggiare dei mesi estivi, quei raggi roventi... Stamane era solo luce, pura luce fredda.

E ancora ho guardato il cielo verso sera, all'ora del tramonto. Era azzurro, solcato da qualche strisciata di nube lunga e stretta, rosata. E poi, a sorpresa, una falce di luna, argentea e sussiegosa. E io col naso in su, ad aspettare non so quale responso... Mah, forse ero solamente curiosa ed ammirata. E con la voglia di godermi quegli attimi di pace, di contatto con l'infinito ...



GIOVEDI' 14 OTTOBRE 2010

Sto usando un colore autunnale in omaggio a questa stagione che adoro. L'aspetto tutto l'anno e poi cerco proprio di assaporarmela con tutti i sensi. Colori, profumi, sapori....Ricordi d'infanzia, primi giorni di scuola, vendemmia...

Vedo una bambina con un grembiule bianco, un orribile colletto bianco rigido (tipo plastica) e un grande fiocco blu perennemente storto. Avevo un bel tirarlo per benino sotto al mento, lui ruotava verso le spalle. E a scuola c'era un calamaio di vetro piantato in un buco del banco. Il bidello passava e versava l'inchiostro. Sì, alle elementari, per lo meno nelle prime classi, scrivevo con penna e pennino. Poi si passò alla stilografica. Eravamo nella prima metà degli anni '60.

Tutto è molto cambiato: ora scrivo con una tastiera su di un blog. E' ancora spoglio e poco accogliente, ma prometto di applicarmi per renderlo più carino.

Stamattina c'era una leggera nebbiolina, ma ora il sole fa brillare questa gamma di verdi che ancora resiste. Tra poco vireranno al giallo oro, al rosso, al marrone...E poi tante foglie a terra, a scricchiolare sotto i nostri piedi...Ma questo più avanti.
Domenica 10 10 10



Visto che data? Da scrivere così, con tutti i numeri.

Sono le 18 passate e si avvicina il crepuscolo, ora per me pericolosa. Tutte le cose più tristi mi assalgono, una malinconia mi avvolge densa e nota. Oramai la conosco e so che arriva; come gli attacchi di panico. Ormai ne sento l'odore e li aspetto, quando mi capitano. So che mi fanno stare male, ma poi passano e la vita ritorna normale.

La domenica è quasi trascorsa, tranquilla, solitaria. Solo al mattino caffè con amica al bar, a goderci quel minimo sole che c'era, a parlare parlare. Le avevo anche portato un bel bouquet. Martedì scorso era stato il suo compleanno: rose bianche un pò verdine, violacciocche bianche, una ortensia verde, un lilium rosa , quella neve bianca di cui non conosco il nome botanico, delle foglie di aralia a supporto, il tutto avvolto in una juta rosa carico, come i petali del lilium. A dirlo non pare, ma era carino. E poi a noi fanciulle in fiore, un fiore è sempre gradito!

Molto meno romanticamente sono passata dal produttore di formaggi: un pezzo di toma misto pecora mucca, una robiola stagionata di pura capra e il latte sfuso. Una parte del quale è già in frigo sotto forma di budino. Gnam gnam.

Oggi pomeriggio ho vissuto con flemma e tranquillità. Ero sola a casa e un briciolino di solitudine mi ha assalita, ma l'ho cacciata, perbacco!

Stasera niente rosso tramonto all'orizzonte; solo un cielo lattescente e bigio, una copertina di nubi grigiastre. Giornata insignificante terminata in un modo ancora più anonimo.

Aiuto, mi prende lo spleen! Vado a cuocere un bel broccolo per la cena: la figliola tra poco arriva e saremo in 2 attorno al tavolo. La famiglia al completo.

Menù: ravioli verdi con ripieno coste/ricotta al burro e salvia, broccoli saltati in padella e budino. Va bene così.

Mercoledì 6 ottobre 2010

Sola a casa, serata tra zapping svogliato alla tv e scialle "Mea" di Emma. Sferruzzerò fin quando non mi coglierà il sonno.
Siamo in autunno, stagione che io adoro. E poi quest'anno mi piace ancora di più. Sarà che invecchio?

Al mattino la nebbiolina che avvolge le colline lasciandone fuori solo il cucuzzolo, così che quel gruppetto di alberi in cima, pare sia un'isola in un mare lattescente.
E poi spunta il sole, la rugiada si asciuga e un bel caldino fa godere le ossa. I pomeriggi sono belli, invitano a camminare in campagna, i colori stupendi. Una tavolozza varia e vibrante...

E il crepuscolo, con il cielo rosso e arancio, qualche nube e la cima del Monviso che spicca laggiù all'orizzonte.

Ma dell'autunno amo anche (soprattutto?) le giornate bigie e piovose, quando desideri solo rintanarti in casa, cucinare una minestra e accoccolarti sul divano con una tisana fumante.

E questa leggera malinconia che assale pian piano, che avvolge e sgomenta... E il rivedere colori già visti e amati, profumi noti ed evocativi... Caldarroste, fumo di stufa a legna, foglie inzuppate e calpestate.

Ed io sono qui, col mio lavoro a maglia. Verrà bene? Si vedrà. Penso di sì: ho avuto una ottima maestra.
Oggi sono andata dal parrucchiere: dopo 3 mesi era ora. E lui a fare gridolini "Ma che tinta ti sei fatta...Ma hai ritoccato il taglio da sola?!.. Pazza!" Mi piace moltissimo fare le cosa da sola e mi cimento in varie attività, anche la parrucchiera. Sulla mia testa ovvio.

Ed ora ritorno a sferruzzare...Vita intensa e spericolata...
Venerdì 1° ottobre 2010

Notizia importante!!! Ieri, giovedì 30 settembre, sono andata a M A N U A L M E N T E !!!!!!!
Che gioia. Appena entrata ho scovato lo stand di CUORE DI MAGLIA - FRAGOLE INFINITE - KNITALY. Potevo conoscere di persona Emma e Laura, con cui ero entrata in contatto ma solo tramite blog. Mitiche per me.
Ho subito visto Cristiana, che già conoscevo. Issata su in tavolo, che "stendeva" su dei fili, bellissimi scialli e altri lavori a maglia. Ci siamo salutate, e i suoi occhi così espressivi ti scrutano dentro. Non la conosco da molto, e ci siamo viste poche volte, ma ogni volta mi trasmette affetto e simpatia.
Poi ho conosciuto Laura. Il suo blog mi rasserena certe serate storte. Mi piace come scrive e soprattutto cosa scrive. Trovo abbia una grande capacità di osservare il mondo attorno, anche un semplice prato. Nota cose che ai più sfuggono, e le descrive in un modo magico. E poi la sua simpatia: ti viene voglia di abbracciarla.
E poi un must: Emma, con il suo corso di scialli. Eravamo attorno al tavolo, con una cartellina rossa ognuna, come un primo giorno di scuola. E' bellissimo come chiama le sue creazioni: col nome, come figlioli suoi. E noi sapevamo che il tale scialle l'aveva creato per la sua nonna svedese, che l'altro l'aveva sfoggiato in riva al mare... Tutte preparatissime. E lei paziente, comprensiva, ad insegnarci come tricottare quei suoi scialli bellissimi.
E a chiederci tu da dove vieni, usi il ferro circolare, dove compri la lana, che fame a quest'ora.
Esperienza bellissima. Mi pare di avere nuove amiche, di essere meno sola.
Verso l'ora di pranzo, magicamente, da capienti shopping-bag rigorosamente di tessuto, sono emersi panini imbottiti, mele, dolcetti. Che tenerezza queste creature: vere, autentiche, col loro pranzo in borsa. Altro che botulino e seni finti!
Nel pomeriggio ho curiosato tra i vari espositori, ma soprattutto osservavo le donne...Alcune con un trolley da riempire... Un libro di ricette, un nastro di quel rosso particolare, perline e feltri, lane e bottoni.. Tutte formichine che poi tornavano a casa col loro tesoro, un piccolo bottino che la lore fantasia stava già trasformando in torte, segnaposto natalizi, collane, maglioncini, ricami.
Per visitare Manualmente avevo ottenuto un giorno di ferie, e mai giorno fu meglio impegnato.
Sono stata bene, in pace con me stessa e con il mondo.
Da Cuore di Maglia ho conosciuto dei miti...Cosa volere di più?
Quando avrò confezionato uno scialle lo pubblicherò sul blog. Grazie a tutte.