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Sabato 27 Agosto 2011





Un sabato pomeriggio pigro, con la casa da riordinare, ma una vocina dentro che mi dice "calma!"

Visto la foto? Ho proprio colto l'attimo in cui la farfalla era sul fiore. Bello no?


E così penso sia la vita: cogliere l'attimo, perchè quello non tornerà più.

Ed è quello che sto cercando di fare quotidianamente.

Ormai, dopo esperienze vissute, vita vissuta, gioie, dolori, risate e pianti, ho capito che se si sta ad aspettare il grande momento, l'evento eccezionale...si sta in attesa tutta la vita!

Quindi mi sto mettendo d'impegno:crearmi ogni giorno un momento speciale, per lo meno che lo sia per me.

Già le ore trascorse al lavoro bisogne viverle come vogliono altri, almeno il tempo libero, la VITA, va trascorsa nel miglior modo possibile.

E soprattutto penso che quando si sta vivendo un bel momento, bisogna prenderne coscienza, avere consapevolezza.

Se sono seduta al fresco sotto a un grande albero, all'ombra, mi godo il fresco e mangio un godurioso gelato, ho il DOVERE di pensare che mi sto godendo un momento perfetto.

Il cielo è blu, lo vedo attraverso le foglie.

Spira un leggero vento che fa dondolare i rami più sottili.

C'è tranquillità e mi posso rilassare.

Il gelato è fresco e il sapore rende felice ogni papilla.

Devo fermare per un attimo l'immagine, per averne coscienza, per sapere che l'ho vissuta. Altrimenti, si va avanti come un cater-pillar, senza gustare nulla, come se la vita fosse un insieme di immagini che corrone velocissime, come diapositive impazzite, di cui non si recepiscono i colori nè i contrasti...

Pazzia? Demenza senile galoppante?

No, desiderio di vivere al meglio, secondo il mio punto di vista, ovvio.

Desiderio di volermi bene, di non sprecare attimi che volano via e se mai si ripèresenteranno, saranno diversi.

Baci e buona domenica.
















Sabato 20 Agosto 2011





Sabato d'agosto, caldo, caldissimo, silente.

Non passano auto, niente sottofondo di cicale.

Solo un uccellino canta solitario, nascosto sotto l'ombra dei rami più folti.

Soffro questo caldo che pare pastoso, che si appiccica addosso.

Fuori, se si cammina al sole, ci si sente come una foglia che si sta seccando e accartocciando e le gambe fondono in un tutt'uno con l'asfalto.

E' sabato e ho fatto un certo programma per la giornata. Fin'ora l'ho seguito, poi si vedrà.

Sveglia alle 7,45. Ho innaffiato i fiori, moooolto assetati ed estirpato le erbacce dai vasi.

La menta si è allargata a dismisura e voglio seccarne un pò, come pure il timo. Il prezzemolo lo congelerò, come l'erba cipollina.

Ho 2 vasi di tuberose.

Negli ultimi anni non mi avevano dato un fiore, per cui avevo pensato che a fine stagione avrei buttato i bulbi, tanto....E invece ora ho 5 bellissime spighe fiorite. Non è tanto il colore delle corolle, bianco burro, appena giallino, ma è il profumo. Lo ADORO!!!

Così le ho raccolte ed ora sono qui in un vaso sul tavolo e faccio esercizi di inspirazione.

Dopo il balcone, ho fatto un bel bagno e poi colazione, con una marmellata di uva spina (IKEA), niente male, latte, fette biscottate.

Poi qualche lavoretto in casa e mi sono preparata ed uscita.

Giretto per il mio paese, (1 via!!!). Poi pausa nel dehor del solito bar.

Pregustavo: ombra, fresco, caffè, un bicchiere d'acqua con le bollicine, 3 paste di meliga e il settimanale che avevo in borsa ancora nel cellopane.

Pregustavo quella mezz'ora di tranquilla beatitudine che mi volevo godere.

L'unico tavolino rimasto in ombra era vicino a quello occupato da 2 uomini che conosco. Stanno ore a chiacchierare. Non avevo calcolato il VOLUME della voce di uno dei 2.

E qui scatta veramente la maleducazione.

Ma perchè il prossimo deve sentire le cavolate che dici?! Perchè sei convinto che fare sapere al mondo circostante gli affaracci tuoi sia un vanto per te? Sigh!

Stamattina l'argomento erano le vacanze.

Il più logorroico riteneva meglio prenotare in un hotel che avere una seconda casa. In hotel niente cibi da preparare, tutto fatto, riposo totale.

E urlava con una voce stentorea che nell'hotel dove era stato, a colazione c'era pure il TOSTAPANE. Ti tostavi il pane da solo!!!! Accidenti, una trovata planetaria!

Volevo leggere la mia rivista, così ho infilato una mano sotto ai capelli e mi sono chiusa l'orecchio più esposto. Bello! Ho recuperato così un pò di tranquillità.

Fatto la spesa, pranzato.

Ora un pò di relax ma tra poco DEVO stirare.

Mi metterò un ventilatore puntato su caviglie e polpacci e suderò comunque in modo totale.

C'è di nuovo una certa malinconia che mi aleggia intorno. Come quando ero bambina e le estati erano lunghe, ed io sempre a casa e sognavo vacanze al mare. Quest'anno le vacanze mi sono state rovinate dal maltempo... Le camminate nell'acqua, con tra le dita dei piedi la sabbia impalpabile le devo rimandare al prossimo anno... Pazienza.

Ho visto che ci sarà, alle 16, un film d'ammmmmmore, così il ferro da stiro sarà un pò meno pesante.

E poi lettura, e poi nuovo bagno e poi cena.

Stasera qui al paese c'è LA FESTA! Magari andrò fin fuori, a vedere se c'è la luna e a riempirmi di malinconica nostalgia.

Vi saprò dire.










































































Lunedì 15 Agosto 2011




Menù di Ferragosto:

Tartine di burro a acciughe




Tartine con patè di olive

Spaghetti olio peperoncino parmigiano

Assortimento di formaggi comprati direttamente dal produttore di fiducia, langarolo

Anguria

Gelato con amarene

Chardonnay DOC comprato dal produttore

Caffè


Lo so, è ipercalorico, nutrizionalmente squilibrato.

Ma è Ferragosto, e sono qui a casa, sola con la tv... E lasciate che gratifichi la gola. Da domani tornerò saggia.

Qui fuori c'è un silenzio assordante! Sento solamente gli acufeni nelle mie orecchie, tutto il resto è SILENZIO.

Stamane in paese qualche negozio di alimentari era aperto, gente in giro pochina.

Mi sono seduta nel dehor del bar-pasticceria in piazza, e mi pareva di esssere in vacanza. Veramente il mio Ferragosto l'ho avuto sabato, quando con mia figlia siamo andate fino al Monviso, il Re di Pietra.

Partenza, sosta a Saluzzo per pausa caffè e poi su fino al Pian della Regina.

Di lì, volendo, c'è la navetta che porta su fino al Pian del Re, dove nasce il Po.

Ma noi siamo andate su a piedi. Sono 4 km. di salita, ma è asfaltata.

Ad ogni tornante cambia il panorama.

C'è pace, solo il rumore del Po neonato che fa cascatelle scendendo.

Alla fine della strada (altit. m. 2020), c'è un rifugio- ristorante.

Polenta concia, polenta con crema di gorgonzola, crostata con mirtilli.

Ma già pranzando si vedevano salire le nubi e nel pomeriggio c'era poco sole.

Allora siamo ridiscese pian piano, osservando i fiori, le farfalle, le mucche al pascolo.

Al Pian della Regina c'era ancora un bel sole caldo, quindi coperta sul prato e pausa ristoratrice, con in lontanaza il muggito di qualche mucca.

Un acquisto per l'inverno: una bottiglia di Genepy.

E poi a casa. E comunque, tra andata e ritorno sono 4 ore di macchina. Stancante, ma si fa una volta l'anno, in piena estate e ne vale la pena.

Da casa vedo sempre solo la cima del Monviso, e mi fa felice andarlo a vedere da vicino.

Oggi...C'era il concerto della Rai a Superga, ma non avevo voglia di stare in mezzo a troppa confusione.

Una amica che doveva rientrare ieri pomeriggio e con cui si poteva fare qualcosa, tornerà stasera, quindi sono qua...Eh già..

Ho una malinconìa latente, che se ne sta lì, in un angolino, da parte, e vorrei che rimanesse dov'è. Se esce so che si allarga, mi invade tutta con effetti devastanti.

Domani si torna al lavoro...Dobbiamo salvare l'Italia... o no?!?































































































Venerdì 12 Agosto 2011







Bene, con su il cd MAGIC del Boss, mi accingo a vivere questi 3 giorni di vacanza.

Non so bene come riempirli....

Vorrei portarmi avanti con i lavori di casa, ma vorrei anche uscire, ma vorrei anche riposarmi... Chissà... Cercherò di trarne il meglio.

Intanto mi è venuta in mente una osservazione che avevo fatto quando ero al mare.

In hotel avevo osservato una specie umana particolare: il CAFONAZZO IN SALA DA PRANZO.

Età 35 anni, con moglie, figlia e suoceri. Ragazzo di aspetto carino anche se non proprio raffinato.

Arriva in sala da pranzo. C'è il buffet di verdure ed antipasti: prendi il piattino, guardi cosa ti piace, ti servi e vai al tavolo.

Più o meno l'assortimento è sempre uguale.

Lui arriva, prende il piattino e guarda, osserva i vassoi di zucchine e pomodori come fossero cose sconosciute, fa scorrere lo sguardo, si gratta la nuca, rovescia gli occhi al cielo, tipo Verdone quando faceva il giovanotto imbranatissimo che accompagnava la nonna a votare, e dopo molto pensare, sceglie e va al tavolo.

Mangiando, tiene un grissino metà in bocca e metà fuori dai denti e parla e mastica tutto insieme, con una grande panoramica sul bolo che deglutirà.

Ad un certo punto tira fuori una sigaretta (tavolo d'angolo e un pò defilato), l'accende, tira qualche nota e la spegne nel piatto.

Ma il top l'ha raggiunto un mattino. Era solo in sala per la colazione, e si sentiva a proprio agio, mai più pensava arrivasse qualcuno, (io), dato che era presto e il tempo bruttino.

Io arrivo e lo vedo che si era ficcato un cornetto tutto in bocca e con i due indici lo stava premendo per farlo entrare!!!!!

Grande!!!










Sabato 6 Agosto 2011







Si pensava di andare in montagna, poi il tempo era bigio, grigio...

Niente montagna quindi.

Cosa si fa, cosa si può fare... Alla fine sarei stata tutto il giorno in casa.

Da fare ne avrei avuto, perchè con il full-time, il tempo fuori dall 'ufficio è ridotto, e, complice l'afa, io mi ritrovo stanchissima, scoppiata, per cui non sfrutto a dovere nemmeno quel poco. Anche di cose ludiche ne avevo...

Ma l'idea di stare in casa mi era insopportabile.

Così macchinina, trenino et voilà...Torino.

Ho bighellonato col naso all'insù a guardare quei favolosi abbaini dei palazzi del centro, immaginando le vite che si vivono là dentro.

Ho guardato le vetrine ormai invase da cappotti, maglioni e stivali.

Ho visto una coppia di circa settantenni, che camminavano piano, tenendosi per mano: così teneri con i loro radi capelli bianchi.

Ho visto una coppia di donne che si tenevano per mano, e nei loro occhi c'era come una sfida, una fierezza di non dover nascondere il loro sentimento.

Ho visto delle ragazzine di colore, con magliette in colori sgargianti, quasi fluorescenti che esibivano con la loro giovinezza anche della bigiotteria enorme e coloratissima.

Seduto ad un bar storico, in piena Piazza Castello, ho visto un signore anziano, molto distinto: stivaletti bianchi, abito bianco, cravatta colorata, capelli argentei fin sulle spalle e lunghi baffi a manubrio.

Ho visto una bimba in un passeggino che veniva in senso opposto, che, senza parlare, mi ha sorriso e fatto ciao con la manina.



Mi sono riempita gli occhi e il cuore... Un pieno di benessere da centellinare in settimana.













Martedì 2 Agosto 2011




Appunti dalle vacanze n. 1



E' mattina, diciamo saranno le 9.

Sono affacciata al balcone della mia camera. Al mare.

C'è già chi sta andando in spiaggia, i mattinieri.

Vedo arrivare una ragazza, diciamo circa 18 -20 anni.

Carina con la canotta bianca e i calzoncini di jeans.

Cammina spedita, un bel passo elastico, con le sue infradito rasoterra.

Ad ogni passo la sua ordinatissima coda di cavallo ondeggia birichina.

E poi ha una borsa, la" BORSA DA SPIAGGIA", un mondo.

Me la immagino mentre la prepara, disponendo tutto largo sul letto, per vedere se c'è tutto.

Cellulare.

Legacci e una pinza per i capelli.

Kleenex e fazzolettini inumiditi.

Latte solare per il corpo e crema solare per il viso.

Bagnoschiuma, shampoo, balsamo e spazzola per capelli.

Telo di spugna e pareo.

Costume di ricambio.

Specchio, pinzette, lima per unghie, lucidalabbra, burrocacao.

Un libro, enigmistica e biro.

Una bottiglietta d'acqua.

Gomme da masticare.

Una merendina bio di semi di sesamo.

E va, e cammina serena verso la spiaggia, naso all'insù e aria vispa.

Dopo pochi minuti passa un ragazzo.

Bermuda e maglietta stazzonati: le prime cose che ha afferrato buttandosi giù dal letto.

Capelli un pò lunghi, ricci, vagamente rasta, scarmigliati che di più non si può: non arati da un pettine da giorni... Chissà cosa si può celare là dentro: sabbia, conchigliette, aghi di pino marittimo...

A tracolla ha una sorta di piccola borsa in cui ci stanno a malapena cellulare, chiavi e qualche moneta sfusa.

Cammina come chi non sa dov'è, ciondolando un pò, cullato da una coltre di sonno che ancora lo invade.

E in mano ha LUI: IL PALLONE .

Lui va in spiaggia così, con l'unico oggetto che gli può essere utile.

Tanto se avrà bisogno di un pò di crema, Lei gliela spalmerà, Lei gli darà una gomma, dividerà con lui il telo di spugna e la merendina. E lui sbufferà pure: "Ma cosa sono sto cavolo di semini?!?"

L'universo femminile è molto complesso, difficile, sfaccettato, poliedrico...

Quello maschile molto molto minimale, semplice, facile, univoco...

Lo dico con simpatia, non me ne vogliano i maschietti!