Translate






                                                                                           Giovedì   24   Gennaio   2013


Dopo neve, pioggia gelata, nebbia e grigio, oggi finalmente si vede il cielo azzurro e c' è il sole.
Magari durerà una giornata e poi si riprenderà da capo col maltempo, ma godiamoci oggi questa luce.
Tra l'altro, quando è così luminoso, si vede moltissimo la polvere e urge fare un pò di pulizia.

Ho messo la foto delle primule che ho qui in casa, per rallegrare un pò questo gelido inverno, ma soprattutto come regalo per mia madre.
Questa settimana ci sono due ricorrenze che la riguardano: sarebbe stato il suo compleanno, e sono dieci anni che lei non c'è più.
Già dieci anni....
Ora non è più dolore sordo, è malinconia, dolcezza, rimpianto, ricordo...
Lei amava moltissimo i fiori, di ogni genere.
Anzi, più erano umili e più le piacevano.
Se si andava a fare una gita in montagna, cercava semi di fiori che qui non crescevano, piantine microscopiche e poi le piantava sul balcone.
Diceva che le dava una grande gioia curare i suoi vasi e vedere le piantine crescere e fiorire.
Precorrendo i tempi dell'orto sul terrazzino, aveva fragole, aglio e cipollotti in grossi vasi, oltre alle erbe aromatiche che non mancavano mai.
E ovviamente fiori e fiori.
Mi ricordo un suo abito estivo: seta nei toni giallo acido e verdino.
Erano fiori non ben definiti, come se un pittore avesse avuto fretta e avesse messo i colori dalla tavolozza al tessuto senza fare prima un disegno preciso.
Allora farsi un abito nuovo era tutto un lavoro.
Si era agli inizi anni '60 e qui in paese di confezionato c'era pochissimo.
Allora si andava nel negozio di stoffe e si sceglieva il tessuto.
Si diceva più o meno il modello che si voleva, così  sapevano quanti metri di stoffa venderti.
Poi si andava dalla sarta. La nostra si chiamava Tina.
Aveva sempre una o due "lavoranti": giovani fanciulle in fiore che andavano ad imparare un mestiere.
Si decideva il modello e prendeva le misure.
Mi ricordo il solletico che mi faceva quando  passava il metro a nastro sotto le ascelle per misurare il giro torace!!
In genere il lunedì lei tagliava i modelli, poi li imbastiva e in un giorno della settimana stabilito, si andava per la "prova".
Con grande cautela si indossava quell'abbozzo di abito.
Ci si specchiava in un grande specchio e la sarta guardava un pò da lontano, con la testa piegata da un lato, e decideva le modifiche da apportare.
Stringere un pò di qua, allentare di là...
E poi per vedere se la lunghezza della gonna era pari faceva girare lentamente su se stessi, per evitare che da un lato fosse più lungo.
Se era così diceva: "Pende un pò lì", e correggeva appuntando spilli.
Ne teneva sempre un pò tra le labbra serrate, pronti alla bisogna.
Poi ci si toglieva adagio adagio quell'abito, ben attenti a non pungersi.
Se il modello era particolarmente complesso, c'erano due prove.
Poi, generalmente verso la fine della settimana, si andava a ritirare l'abito finito.
In genere mia madre mandava me.
Ed io tornavo a casa con quel pacco, ben attenta a non stropicciarlo e a non pungermi.
Era avvolto in sottilisssssima carta bianca e tenuto chiuso da.... spilli!!!
Altri tempi.
Allora, farsi un abito nuovo, per le donne normali, non le "Signore", era un evento, una cosa bellissima.
Desiderata a lungo e che dava gioia e soddisfazione quando si concretizzava.
A volte penso che si faticava molto, ci si privava di tante cose, ma si apprezzava moltissimo ogni cosa che si aveva.
Altri tempi appunto.
Ho divagato....
Buona giornata a tutti e ... Buona    Vita  !!!!|









                                                                                         Domenica   20   Gennaio   2013




Quella è la foto delle scorze candite che ho preparato un pò di giorni fa.
Avevo fatto la marmellata di arance, quindi le bucce non mancavano.
Una mia carissima amica le aveva candite, con il procedimento classico, un pò lungo per me, che sono impulsiva e del tutto priva di pazienza.
Così ho provato la ricetta veloce.
ED HA FUNZIONATO !!!

Procedimento.

Tagliare le bucce, con tutto il loro bianco, a listarelle.
Metterle in una pentola con acqua fredda e portare ad ebollizione.
Far bollire 2 minuti, spegnere e lasciare raffreddare il tutto.
Quando si saranno raffreddate, buttare l'acqua di bollitura .
Ripetere 3 volte.
Al termine della terza bollitura, scolare ben bene le bucce in un colapasta.
Pesarle.
Mettere in una casseruola dell'acqua fredda e dello zucchero (ognuno con lo stesso peso delle bucce).
Fare uno sciroppo, mettere le bucce e  farle bollire pian piano, fino a quando non si asciugherà lo sciroppo.
Muoverle dolcemente con un cucchiaio di legno e stare attente che non si caramelli lo zucchero.
Dopo metterle su una gratella ad asciugare.
A questo punto, se si vogliono ricoprire di cioccolato fondente,  farle asciugare ben bene, e intingerle nel cioccolato fuso quando sono completamente asciutte.
Altrimenti passarle nello zucchero quando sono ancora un pò umide, farle asciugare ben bene e metterle in una scatola ermetica
 BUONE !!!!!!

Qui fuori è tutto bianco.
La prima nevicata del 2013.
Fortunatamente hanno pulito molto bene le strade e con l'auto non si hanno problemi.
Il panorama è proprio da " Bianco Natale".
Ciao a tutti e...    Buona Vita !!!





                                         Sabato   12   Gennaio   2013


Primo post del nuovo anno.
Periodo di saldi invernali.
Gli anni passati, avevo molto più entusiasmo.
Quest'anno l'evento non mi ha presa molto, anzi pochissimo. Avevo bisogno di un cappotto e un paio di scarpe.
Li ho trovati, con uno sconto del 30%, non una cosa esorbitante, ma mi andava bene.
Per il resto, facevo un piccolo ragionamento e poi lasciavo perdere.
Ma perchè prendere l'ennesimo maglioncino, magari nero, da aggiungere alla ventina che già possiedo? Quando mai li metterò??
E poi prima andavo a lavorare, quindi avevo abiti da casa, comodi e sporchevoli in piena libertà, quelli da ufficio, e quelli per uscire.
Ora in ufficio non ci vado più, e quindi ci sono moltissimi indumenti lì nell'armadio, nei cassetti, che tengono posto e non sono da buttare, per cui  impiegherò secoli a consumarli.
Quindi ho pensato di desistere da acquisti fatti tanto per farli,  e quando avrò bisogno di qualcosa, andrò ad acquistarlo.
C'è anche il fatto che trovare un capo in fibra naturale, o con una bassissima percentuale di sintetico, è sempre più difficile.
Vedi un bell'abitino, lo risvolti, guardi l'etichetta  e...100% poliestere.
Ma perchè devo vestirmi di plastica?!?
Trovo che il poliestere sia freddo in inverno e soffochi in estate, non fa traspirare e spesso prende cattivi odori.
E poi, in verità, le nostre case straripano di indumenti, di oggetti, di ogni cosa.
Lo so che limitando gli acquisti non si aiutano commercio ed industria ma siamo ormai saturi, e poi tutto costa, aumenta di prezzo e gli stipendi sono sempre uguali, immutati da lustri.

In una profumeria però sono stata testimone di un piccolo, tenero episodio. C'era una nonna, veramente anziana che ha detto alla commessa: " Senta, io non mi sono mai messa lo smalto sulle unghie, ma ora lo vorrei usare. Me ne consiglia uno BUONO?"
Che bello vedere che si è ancora un pò vanitose anche dopo i 70!!!

Oggi la nebbia si taglia a fette e bagna molto, come un sottile aerosol.
La temperatura è bassa.
L'ideale è stare in casa, fare qualche lavoro e poi leggere con un caffè caldo e profumato accanto.
Sto leggendo "Il giardino delle pesche e delle rose ", di Joanne Harris, l'autrice di "Chocolat". Praticamente è il seguito.
Non sarà il capolavoro del secolo, ma è molto carino e confortante.
Uno  di quei libri da cui una volta iniziati faccio fatica a staccarmi, ma che mi spiace leggere in fretta perchè poi finisce....
Mente contorta vero?
Ciao a tutti e ..... Buona vita !!!