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Lunedì 5 Agosto 2013






Quando ero bambina  si aspettava la domenica per comprare l'anguria.
Veniva in piazza una signore con un camioncino e prima di vendertela faceva con un coltellaccio una specie di tassello: un quadratino nella buccia che finiva a piramide nella polpa.
La assaggiavi a poi la compravi.
Vedevo dalla finestra mio padre che arrivava a grandi passi verso casa con l'anguria sotto il braccio.
Che goduria!!
Il frigorifero era piccolo, l'anguria enorme, per cui si teneva in cantina, che era sottoterra, in un piccolo stipo tutto di rete metallica.
Così fosse arrivato qualche topino non avrebbe potuto nemmeno sfiorarla.

Poi si beveva acqua e menta.
Mia madre comprava "L'Estratto Bertolini", con cui faceva lo sciroppo.
Bastava aggiungere un litro d'acqua bollente in cui si era sciolto dello zucchero e si otteneva uno sciroppo  verdissimo e denso, ideale da miscelare all'acqua.

Per variare la solita acqua si creavano bollicine: si faceva l'acqua "vichy", così la chiamavamo.
C'erano delle bustine, Idrolitina o Salitina, che si aggiungevano ad un litro d'acqua messo in una bottiglia di vetro con chiusura  ermetica, con un gommino per non fare uscire gas.
Si versava la prima bustina, che si depositava e non faceva nulla.
Appena versata la seconda, iniziava  a crearsi effervescenza, per cui bisognava essere veloci a chiudere il tappo.

Altra bevanda era aggiungere all'acqua la "Magnesia Brioschi", che tra l'altro acquisto ancora ora.

Le bibite a casa non si bevevano, al massimo una gazzosa al bar.

Agosto era anche il mese in cui mia madre metteva via le uova per l'inverno.
Inspiegabilmente si conservavano.
Usava solo quelle della "luna d'agosto".
Aveva un piccolo baule di legno, sul cui fondo metteva uno strato di grano, semplici chicchi di grano ottenuti il mese prima dalla trebbiatura.
Poi uno strato di uova, ben distanziate, poi un nuovo strato di grano, e sempre così fino alla chiusura. In inverno mi piaceva immergere le mani nel grano per cercare le uova: si cucinavano ed erano perfette.

A pensarci pare che la mia infanzia risalga al giurassico.
La mentalità era questa: si doveva fare il più possibile "in casa", senza spendere soldi.
Se ci penso, con gli anni, invece, si è arrivati ad acquistare, usare e buttare.

Un piccolo passo indietro, prendendo coscienza che le risorse non sono infinite non è malaccio.

Un tempo si risparmiava più che si poteva, ma non era tirchieria.
Si arrivava dalla guerra, dal non avere NULLA, nemmeno di che sfamarsi, per cui se c'era qualche soldino si metteva da parte.
Fossero arrivati momenti duri, magari malattie, o perdita del raccolto di un anno per una grandinata violenta, c'era questa piccola scorta a cui attingere.

A presto, magari ritornerò a parlare dell'agosto dei primissimi anni '60 qui "in fondo alla campagna", sperando di non tediarvi troppo: fa già così caldo!!
Ciao e... Buona    Vita !!!

14 commenti:

  1. Anche a casa mia papà arrivava con l'anguria, che ricordi! la fetta era sicuramente più grande del mio viso, mi ci immergevo e l'addentavo con i denti che non erano ancora cresciuti, mi ricordo anche le bustine dell'idrolitina, e il rito della preparazione, ma a me non piaceva l'acqua con le bolle. Hai ragione non è poi passato chissà quanto tempo, ma queste cose sono già storia, buona giornata, brunella patrone blog

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    1. Ciao Brunella e grazie della visita.
      Buona settimana.

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  2. Ciao Viola!
    Sono bei ricordi questi, e sono anche la storia del nostro paese.
    Io a scuola chiedo sempre ai ragazzini di intervistare i loro nonni e genitori, escono fuori racconti toccanti.
    Un abbraccio :)

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  3. L'acqua gassata non mi è mai piaciuta,ma sono bellissimi i tuoi ricordi di un tempo andato,(Io c'ero, oggi ho 63),purtroppo la ricchezza globale è sempre figlia del consumismo e non dal risparmio autarchico.
    L'ho capito anch'io,Comunista convinto.
    Ciao,fulvio

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    1. Ciao Fulvio, i ricordi a volte tengono compagnia, e poi...uno tira l'altro!

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  4. Che bei ricordi...l'anguria quella che portava a casa il mio papà era grossa a righe più chiare, l'acqua con le bolle non mi piaceva molto.
    Il liquore della nonnina non era la menta , ma il rosolio e la menta l'ho conosciuta più tardi...quella delle uova invece non l'avevo mai sentita...eh, si, sono tanti gli anni passati, ma non così lontani.

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    1. Ciao, la menta era per l'acqua, poi mia madre faceva il "nocino", non ricordo se con mallo o noci vere... E i grossi acini di uva regina messi sotto alcool e zucchero!!!

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  5. La bottiglia di idrolitina o di "cristallina" da preparare prima di mangiare e da capovolgere più volte per fare sciogliere bene la polvere! E l'anguria con la "prova" che pensavo fosse in uso solo qui in terronia (noi la si calava con un vecchio secchio di metallo in fondo al pozzo e quando la tiravi su era ghiacciata)!
    Ma la cosa deliziosa è stata quella delle uova riposte nel grano che non conoscevo!
    Quante emozioni!
    Tu fai sognare, benedetta donna!

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    1. Ciao Gianni.E' vero, qualcuno la calava anche in fondo al pozzo e poi era freschissima.
      Quanti ricordi, pensieri...
      E una bambina con i capelli neri neri e gli occhi grigi che adorava vedere il papà arrivare con quella anguria sotto il braccio!!

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  6. E' sempre un piacere scoprire un blog 'genuino' e ben scritto.
    Ciao
    Cristiana

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  7. Povero topino, perché non lasciargli una fetta fuori della griglia? Comunque, hai descritto molto bene modi di vivere che ho vissuto anch'io. Sai cosa faceva moi padre? Comprava l'anguria, gli faceva un tassello (risparmiami la descrizione di come si fa), ci metteva dentro un bicchiere di anice e rimetteva il tassello al suo posto. Poi tutta l'anguria in frigo. Per nostra fortuna ne avevamo uno capiente perché a Venezia non è che ci siano molte cantine interrate. Una delizia. Buona settimana.

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    1. Ciao Elio.
      I ricordi dell'infanzia ogni tanto affiorano e danno nostalgia.
      Buona settimana anche a te.

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